lunedì 1 settembre 2014

La felicità tra desideri e realtà

"Untitled" di Eugenia Korobenkova (termini d'uso)

Quando dobbiamo affrontare una riflessione sui motivi di insoddisfazione verso la nostra vita, condizione o famiglia, se ne parliamo con un esperto o magari con una persona anziana che abbia maggiore esperienza di noi, scopriamo ben presto che spesse volte siamo noi stessi ad aver “costruito” il problema. Perché? Perché accade che non siano le condizioni intorno a noi ad essere sbagliate, insufficienti, misere, … ma sono le nostre aspettative ad essere troppo elevate e appunto, spesso, irrealistiche.

Se ci guardiamo intorno, non solo osservando il modo di vivere nei paesi più poveri del pianeta, ma anche nel nostro immediato vicinato, ci accorgiamo facilmente che – tutto sommato – sono molte le persone e le famiglie che fronteggiano problemi ben più grossi dei nostri: che siano di ordine finanziario, di salute, emotivi, …

L'edificare aspettative che difficilmente la vita potrà soddisfare è quindi un grave errore, che può portare poi – alla prova dei fatti – a motivo di insoddisfazione e infelicità generalizzata. 

Tutto ciò appare evidente anche quando si nota quanto sia difficile per molti giovani e adulti vivere un'esperienza di coppia appena soddisfacente. Spesso sono le nostre aspettative ad averci rovinato. Ci immaginiamo una bella casa, di poter assecondare i nostri desideri durante il tempo libero, un partner sempre allegro ed accomodante, un buon lavoro stabile, … e quando poi queste cose non risultano esattamente come le avevamo immaginate, esplodono i problemi, i litigi, talvolta le separazioni.

Trovo personalmente che una grossa responsabilità nell'infondere nelle persone aspettative non realistiche sia da imputare ad un certo modello di esistenza realizzata che in qualche modo tendono a proporre pubblicità e molte commedie romantiche di provenienza americana: grandi case, storie d'amore che iniziano con qualche piccola difficoltà ma si concludono con cuori e cuoricini, protagonisti tutto sommato economicamente benestanti, e così via. Le immagini, i sentimenti, i desideri che queste storie trasmettono possono essere molto forti: non rileva infatti solo la storia in sé (che di solito per altro mai ci mostra come la vita della coppia procederà negli anni successivi all'innamoramento), ma la forza persuasiva delle immagini, delle musiche e colonne sonore.

Ci sono davvero pochi dubbi che un adolescente con minori aspettative sarà un adulto più felice e soddisfatto, al quale quindi riuscirà anche più facile – grazie alla propria forza d'animo – affrontare delusioni e difficoltà in modo positivo, senza gettare la spugna ma reagendo in maniera costruttiva.


Michele Invernizzi. "Sono nato nel 1983 a Trieste, dottore di ricerca in Filosofia delle Scienze Sociali e Comunicazione Simbolica, Università degli Studi dell'Insubria. Le vicissitudini personali mi hanno portato a svolgere diversi lavori di diversissima natura. Sono sposato e ho una bambina che si chiama Sofia."

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