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| "Not always" di Michael Archambault (termini d'uso) |
E' usanza comune attribuire alla parola crisi un significato negativo associato ad una situazione stressante (crisi economica, di coppia, esistenziale) e a sentimenti di preoccupazione, ansia, tristezza e disperazione; in realtà, l'etimologia del termine crisi (dal greco Krisis) vuol dire scelta, decisione e cambiamento, in sostanza si potrebbe affermare che si tratta di un periodo di transizione e di passaggio verso un nuovo benessere.
Un evento in sé non è mai prettamente negativo o positivo, piuttosto si può parlare della percezione di eventi prevedibili (nascita, morte, matrimonio, diploma, ecc), ed altri imprevedibili (morte improvvisa, separazioni, divorzi, ecc.), che, a seconda di come vengono vissuti, possono rappresentare un ostacolo oppure un'opportunità di crescita.
Esiste una formula "magica" per superare i periodi critici e stressanti rimanendo indenni? Per certi versi sì, grazie alla resilienza.
La parola resilienza deriva dal verbo latino resilere, ovvero saltare indietro, rimbalzare; viene usato in campo fisico per riferirsi alla capacità di un corpo di resistere agli urti, in ingegneria è inteso come la capacità di un metallo di mantenere la propria forma in seguito ad uno stress meccanico, forze impulsive, urti improvvisi, senza rompersi o spezzarsi.
La psicologia ha adottato il termine per descrivere la capacità di un individuo di superare un evento stressante, traumatico, avverso, continuando a vivere e a svilupparsi positivamente e attivando nuove risorse (Cyrulnik, 2000).
Lo si nasce o lo si diventa?
La capacità resiliente può essere appresa attraverso le esperienze della vita in modo non lineare, si può essere in alcuni momenti resilienti ed in altri no; ciò non significa diventare un supereroe immune agli urti della vita, nè, al contrario, arrendersi alle prime difficoltà, ma vuol dire affrontare un'esperienza con dolore, sofferenza e, nonostante tutto, apprendere da essa trasformandola in un'opportunità evolutiva che accresce l'autonomia personale, la qualità percepita dell'esistenza e migliora il proprio potenziale di risorse (Rutter, 1999, 2006).
Le principali componenti che caratterizzano la persona resiliente sono:
- la capacità di dare un senso
- la capacità di sdrammattizzare (umorismo)
- l'atteggiamento positivo
- la capacità di problem solving
- i valori morali e spirituali
- l'ottimismo appreso
Per approfondimenti sull'argomento:
- Cyrulnik B. (2000). Il dolore meraviglioso. Diventare adulti sereni superando i traumi dell'infanzia. Milano: Frassinelli.
- Rutter, M. (1999). Psychosocial adversity and child psichopathology. British Journal of Psychiatry, 174, 480-493.
- Rutter, M. (2006). Implications of resilience concepts for scientific understanding. Ann. N.Y. Acad Sci, 1094, 1-12.
Gemma Alfieri. “Sono una psicologa, mi occupo di benessere, crescita personale, gestione delle emozioni, utilizzo il training autogeno e la mindfulness per la presa di consapevolezza, il miglioramento delle prestazioni e il rilassamento. Sono una moglie, una sorella e un'amica, ma soprattutto sono me stessa.” Gemma scrive anche sul suo blog personale www.alfierigemma.blogspot.com


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