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| "Brothers," di Vanessa Kay (termini d'uso) |
Oggi mi sono imbattuto in un tweet di @FattoreFamiglia che mi ha fatto pensare a quanti sacrifici molte (forse troppe) famiglie italiane devono affrontare per il bene dei propri figli.
A guardarli rimango a bocca aperta. Eccoli qui:
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Fonte: @FattoreFamiglia
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La mia prima reazione è stata di sorpresa. Ovviamente quelle cifre indicano costi medi, e non effettivi. Altrimenti, con tre figli in casa, di sei, quattro e tre anni, non credo riuscirei a prendermi cura di loro. Rimane comunque il fatto che le famiglie, almeno quelle che lo desiderano, non sono incentivate ad avere figli.
Un paio di anni fa partecipai ad una conferenza mondiale sulle famiglie, a Madrid. Rimasi molto colpito e scrissi un articolo sul mio blog, e per il quotidiano L'Opinione. Rimasi colpito dal fatto che mentre la politica europea e mondiale si interrogavano su possibili scenari catastrofici dovuti alla crisi della Grecia, nessun politico, soprattutto in Italia, sembrava curarsi di un altro grave problema, quello si, già in atto: la crisi delle nascite.
Cito dal mio articolo su L'Opinione:
"L'Italia non ne è esente e, purtroppo, rappresenta uno dei casi più gravi. [...] Secondo i dati Istat del 2011, la fecondità in Italia è stata di 1,42 figli per donna, uno dei livelli più bassi in ambito mondiale e ancora molto al di sotto della soglia di 2,1, che permette la costanza della popolazione. In altre parole, sempre più donne in Italia scelgono di avere un solo figlio o di non averne affatto."
Quali conseguenze può avere un tasso di natalità così basso?
"Prendiamo ad esempio il nucleo familiare medio italiano composto da due genitori e un bambino. Quest'ultimo, molto probabilmente non avrà mai fratelli o sorelle e non sarà mai uno zio o una zia. Genitori e nonni difficilmente potranno sperare di avere più di un nipote o un pro-nipote. In altre parole, i nuclei familiari numerosi, che per decenni sono stati alla base della cultura e della società italiana, diventeranno sempre più piccoli in termini numerici. Le famiglie numerose rappresenteranno sempre più una rarità, se non considerate un fenomeno sociale da guardare con sospetto. Per quanto riguarda le dinamiche sociali, un popolo di single, o di coppie senza figli o con figli unici, rischierebbe di rafforzare l'autoreferenzialità, l'egocentrismo e l'egoismo dei singoli."
Non sto suggerendo, ovviamente, che tutti i figli unici sono persone autoreferenziali, egocentriche ed egoiste. Resta il dato di fatto che le dinamiche tra un bambino e i suoi fratelli, sorelle o cugini, aggiungono un qualcosa in più nella sua vita e nel modo di relazionarsi con il prossimo.
Dove, se non tra le mura di casa, nei rapporti tra marito e moglie, tra genitore e figli, o tra fratelli, si creano le condizioni per lo sviluppo di sentimenti quali il vero amore, il sostegno reciproco, l'altruismo? In quale altro contesto si è capaci di dare tutto di sè stessi ad un altro essere vivente senza voler chiedere nulla in cambio con tanta naturalezza? Possiamo immaginarci una società che non sia costruita su queste fondamenta?
Francesco Di Lillo. "Responsabile per i rapporti con le istituzioni UE per una religione cristiana. Mi interessano le relazioni internazionali, i diritti umani e la libertà religiosa. Sono sposato con la mia migliore amica e insieme abbiamo tre figli (in attesa di un ulteriore arrivo)." Francesco è il co-fondatore di Famiglia.ninja e scrive saltuariamente sul suo blog: www.francescodilillo.it



Questo articolo mi ha fatto pensare a certe riflessioni che mi sono fatta in passato...Tanti investono milioni e miliardi in immobili, metalli prezioni, bijous..ect...pensando che siano un investimento sicuro di denaro..Per me, si sbagliano di grosso. Il solo vero investimento sono i figli, cresciuti con amore e sacrifici e che a loro volto renderanno l'amore dato loro ad altri figli e ad altre persone.. E' per questo che il pianeta terra é ancora nella sua orbita.. Grazie a gente che consacra la sua vita per gli altri e quindi per primo alla sua propria famiglia..
RispondiEliminaCara Nat, mi trovi perfettamente in sintonia con il tuo commento. Mi sembra di capire che tu sottolinei la responsabilità di alcuni genitori di precoccuparsi più di questioni materiali, piuttosto che del valore inestimabile di un buon rapporto con i propri figli. Ed hai ragione.
EliminaUn'altra prospettiva è quella di come i nostri governanti non si stiano preoccupando affatto di investire nelle famiglie. Le famiglie con figli sono il nostro futuro, ma non sono considerate un investimento a ritorno immediato.
La cosa molto frustrante è che i politici non vedono che una società con famiglie forti è una società forte anche economicamente, moralmente e culturalmente. Insomma, se non cambiano attitudine, saremo destinati a vivere in una costante occasione persa.