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| "We can get through anything" di Michael Kogan (temini d'uso) |
Cosa augureresti a due persone che si sposano? Di cosa avranno bisogno per crescere nell’amore e per superare le sfide che troveranno lungo il cammino della loro vita? Cosa permetterà loro di rialzarsi quando saranno a terra, di riavvicinarsi quando le distanze sembreranno incolmabili? In che maniera il loro rapporto riuscirà a non subire l’erosione del tempo, della routine, delle attese disilluse?
Se guardo le coppie in crisi, c’è una caratteristica che superficialmente, emerge con costanza: la mancanza di pazienza. Si arriva al culmine: ogni parola, sguardo, azione e pensiero fuori posto, possono diventare buoni pretesti per allontanarsi reciprocamente. La pazienza ti dà la forza di resistere nella burrasca, di aspettare l’altro, di accettarti nel cambiamento. La pazienza sorregge la tolleranza e la piena accettazione dell’altro.
Tuttavia, quante relazioni basate sulla pazienza e sulla tolleranza, di almeno uno dei due partner, sono diventate nel tempo luoghi aridi e abbandonati? Si rimane insieme pazientemente, per tutta una serie di motivi, ma non ci si ama più. Forse, in alcuni casi, non ci si è mai amati abbastanza. Potremmo discutere insieme per ore di cosa significhi davvero amarsi. Oppure potrebbe essere sufficiente osservare e conoscere delle coppie capaci di magnificare nel tempo la loro relazione. Cosa si nasconde dietro la loro gentilezza, l’attenzione e cura reciproca, l’interesse incondizionato al bene dell’altro? Queste coppie si sono alimentate di tutto quello che il tempo gli ha donato, sono state capaci di non buttare via niente, hanno elaborato, riutilizzato, riciclato quello che tanti altri avevano ritenuto senza valore. Giorno dopo giorno si sono messi in discussione, sperimentando, provando e riprovando. E con gli anni i due sono diventati davvero uno. Fisicamente, emotivamente, spiritualmente ed intellettualmente.
Alcuni temono questo genere di unità perché non la comprendono. Hanno paura di perdere la loro identità, il loro spazio, facendosi fagocitare dall’altro. Che fine farà il loro potere, la possibilità di poter controllare l’altro? La vera unione rispetta le diversità, le valorizza e le fa proprie. Per essere davvero uniti bisogna rinunciare al desiderio di manipolare e controllare l’altro. Bisogna essere capaci di spogliarsi e abbandonare le proprie difese per poter riuscire a comunicare con la parte più profonda dell’altro, superando l’atavica paura del rifiuto. Solo in questa maniera sarà possibile comprendere l’altro e sentire di essere completamente accettati e amati.
Giorno dopo giorno. Momento per momento.
Attraverso il sincero interesse verso l’altro, il suo mondo.
Alimentando la tenerezza e l’ammirazione.
Lavorando sulle semplici e piccole cose.
Rendendo il proprio viaggio non una semplice gita, ma la più grande delle avventure.
Francesco Lotito. "Lavoro in una scuola professionale dove sono insegnante e psicologo. Fornisco supporto a studenti, genitori e insegnanti. Sono uno psicoterapeuta familiare e lavoro con singoli individui, coppie e famiglie rispetto a molteplici problematiche. Mi occupo anche di consulenza psicologica online." Potete trovare il suo blog suwww.adolescenze.it


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