Prima lettera ad una figlia

"Emma" di Norma Calabrese

Cara Emma,

sono la Mamma.

Ti scrivo per la prima volta, all'alba di un nuovo giorno.
Ci siamo conosciute tre anni fa.
Entrambe piangevamo.
Entrambe ci siamo consolate non appena ci siamo ricongiunte.
Un cordone invisibile si è magicamente ricreato tra di noi.

Non sapevamo quale sarebbe stato il nostro domani.
Di certo, avevamo tanta tanta fame.
Fame di latte, fame di avventure.

I tuoi polmoni si sono gonfiati d'aria.
Il mio cuore si è riempito d'amore.

La scoperta di essere vive ci ha entusiasmate.
Le ninna nanne sono state le tue serenate.
Abbiamo intrapreso insieme un viaggio.
A volte irto e pieno di sassi.
A volte costellato di scivoli ed altalene.
Eppure ne vale sempre la pena.

Il tuo abbraccio trasmette l'immensa eternità della tua anima.
Il tuo sorriso birichino mi illumina nei momenti più bui.
Il tuo passo vivace mi ricorda di dover sempre saltellare gioiosa nella vita.

Non so bene se a volte sia io ad insegnare qualcosa a te o piuttosto il contrario.

Per certo, so che quel giorno non sei nata solo tu.

E' nata anche una nuova Mamma.

Norma Calabrese. "Sono una ricercatrice. Che si tratti di trovare il senso nascosto della nostra esistenza o di scovare il calzino perduto nella lavatrice, il principio della ricerca domina costantemente la mia mente. Perché una vita senza ricerca, passata tra pannolini ecologici, libri poliglotti, spartiti melodici e fornelli musicali, non è proprio degna di essere vissuta." Trovate il suo ultimo progetto di ricerca su 365voltegrazie.blogspot.com